SEASONAL EXHIBITION

La Dama dell’Unicorno.
Giulia Farnese e l’isola Bisentina

Start Date
21 Giugno 2024
End Date
3 Novembre 2024

La Dama dell’Unicorno, Giulia Farnese e l’Isola Bisentina di Manfredi Gioacchini è una mostra fotografica allestita nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo. La Chiesa fu originariamente costruita e dedicata a San Giovanni Battista da Ranuccio Farnese il Vecchio, che volle per la propria famiglia un mausoleo sull’isola. Sarà il Cardinale Alessandro Farnese il Giovane a costruire sopra questo preesistente edificio l’imponente monumento che oggi vediamo: la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, la cui edificazione ha inizio nel 1588 su disegno di Giovanno Antonio Garzoni da Viggiù, e termina all’epoca di Odoardo Farnese tra il 1602-1603.

In accordo con la Soprintendenza la chiesa è stata oggetto di un restauro non invasivo, lavorando al ripristino della struttura originale lasciandone trasparire i segni del tempo. La sola lapide esistente è proprio quella di Ranuccio, anch’essa restaurata per restituirne la giusta lettura. Nella chiesa sono stati sepolti anche altri membri della famiglia, fra cui il giovane cardinale Ranuccio Farnese, fratello di Alessandro, Pierluigi Farnese e Gerolama Orsini. Di Giulia Farnese non vi è certezza. Certo è che la nobildonna, in un fitto testamento ancora oggi conservato presso l’archivio di Stato di Napoli, espresse la volontà di essere sepolta sull’isola. Una copia fedele del testamento è esposta per la stagione 2024 all’interno della chiesa.

La mostra La Dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina, ci racconta la vita di Giulia Farnese attraverso le immagini dei luoghi da lei frequentati. Le fotografie, realizzate dall’artista Manfredi Gioacchini, illustrano da Capodimonte a Roma, i luoghi che furono teatro della vita e delle vicende della giovanissima sposa di Orsino Orsini, amante di Rodrigo Borgia e sorella del futuro papa, Paolo III, nonchè abile imprenditrice, benefattrice e paladina dei diritti delle donne, e lei stessa donna libera.

“Questa mostra è il risultato di una ricerca cominciata per trovare Giulia, ma si è poi trasformata in una vera e propria caccia all’unicorno, come se questo animale mitologico fosse stato da lei scelto per raccontare se stessa, in un momento in cui la sua bellezza divenne troppo scomoda per continuare ad essere celebrata dai grandi pittori del tempo. Dopo aver favorito grazie alla sua relazione con il papa l’ascesa al potere di suo fratello Alessandro, Giulia Farnese subisce una damnatio memoriae per la quale la donna più bella del Rinascimento, che durante i suoi anni da Sponsa Christi conobbe e forse posò per molti tra i pittori che passarono per la corte di Alessandro VI, oggi non ha un volto. Da qui il desiderio di volerla conoscere e raccontare la sua storia attraverso i luoghi a lei più familiari e che ancora oggi abbiamo la grande fortuna di ammirare. Da Carbognano a Vasanello, da Castel Sant’Angelo a Palazzo Farnese, fino a Ischia di Castro e alla stessa Isola Bisentina, dove Giulia desiderava essere sepolta, l’unicorno – emblema farnesiano – si anima e prende vita, accompagnandoci in un viaggio alla scoperta della sua dama. A volte lo si vede ritratto dormire in grembo a una giovano donna, come nell’affresco del Castello di Carbognano; a seconda del luogo in cui ci troviamo l’unicorno ci racconta una diversa versione della vita di Giulia, rendendola un personaggio complesso, intrigante ma contemporaneo. Una vera una femminista ante litteram.”

Manfredi Gioacchini

Gioacchini ha trascorso un periodo significativo in Africa, dove ha affinato le sue abilità e acquisito una profonda comprensione dell’uso della fotocamera per documentare la realtà. Questa esperienza ha probabilmente influenzato la sua prospettiva e il suo approccio alla fotografia, in particolare nel catturare l’essenza delle interazioni umane con il mondo naturale.

Attualmente, Gioacchini collabora attivamente con vari musei internazionali europei e nordamericani, pubblicazioni, gallerie e marchi. Questo lavoro collaborativo gli consente di condividere la sua visione artistica e il suo messaggio con un pubblico più ampio, amplificando ulteriormente l’importanza di preservare la natura e promuovere la consapevolezza ambientale.

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